Nata come un’idea futuristica, sviluppata come un progetto ancorato al territorio, creata come un’innovazione dagli ampi orizzonti: dopo oltre un anno di lavoro, il 27 maggio scorso ha aperto i battenti, presso la Stazione Tiburtina, la Casa delle Tecnologie Emergenti. Si tratta di uno spazio pensato in armonia con varie realtà: dai privati alle pubbliche amministrazioni, passando per innovatori e mondo universitario, che andranno ad alimentare un potenziale “acceleratore” per lo sviluppo economico della Capitale.
La CTE è un progetto cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico che vede Roma Capitale capofila di un partenariato pubblico e privato, in collaborazione con le Università La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata e LUISS Guido Carli, con i partner Innova, LVenture e Peakaboo e con i corporate partner Acea, WindTre e Tim, realizzato con un investimento di circa 5 milioni di fondi governativi e il resto finanziato da Roma Capitale e da partner privati.
All’interno dell’hub della Stazione Tiburtina, lo spazio di circa 800 mq completamente rinnovato e ripensato in un’ottica moderna, si potranno svolgere varie tipologie di attività: dallo sviluppo d’impresa ad eventi di formazione. L’obiettivo della CTE è quello di supportare una visione strategica in chiave smart city, nella quale l’innovazione e le tecnologie emergenti siano fattori trainanti di uno sviluppo economico sostenibile della città di Roma, un volano per fornire opportunità e creare legami fra realtà universitarie e incubatori certificati con il tessuto economico ed imprenditoriale.
Innovazione, accelerazione, contaminazione e trasferimento tecnologico saranno, dunque, le keywords che guideranno il progetto CTE che, da una parte centra l’obiettivo di ridefinizione degli spazi concordato con il MISE, dall’altra apre ufficialmente il laboratorio dell’innovazione romana alle attività pianificate con i partner.